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Il durian, questo sconosciuto

C'è chi lo ama e c'è chi lo odia, l'unica cosa certa è il suo odore

Dalla forma e dall’aspetto potrebbe essere uscito dalla fantasia di uno scrittore fantasy o potrebbe tranquillamente far parte della scenografia di un mercato ortofrutticolo alieno – se ce ne fosse uno a Mos Eisley di Guerre Stellari, George Lucas lo avrebbe usato nella scenografia.

È il durian, frutto tropicale che caratterizza la Malesia, ma che può essere facilmente trovato in Singapore, Indonesia, Brunei, Thailandia e in genere tutti i paesi del Sud Est Asiatico ed esportato nei paesi vicini.

Il nome è comunque tipicamente malese (duri, spinoso), che ne descrive senza ambiguità l’aspetto poco amichevole e la scorza difficilmente apribile a meno di non adoperare un coltellaccio. In un certo senso il frutto sembra voler comunicare “non apritemi” all’osservatore inconsapevole, ma curioso di conoscerne i contenuti. E in effetti il durian è onesto, perché oltre alla scorza spinosa fa intuire il proprio contenuto offrendo un’anteprima dell’odore della polpa contenuta all’interno, descritta dal naturalista inglese Alfred Russel Wallace come “ricca crema pasticcera con forti sentori di mandorla, con possibili retrogusti di salsa di cipolla, crema di formaggio e sherry” (fonte: Wikipedia). (Ed è qui il caso di menzionare che la prima descrizione europea del durian spetta a un Italiano del XV secolo, Niccolò Da Conti: “[Le genti di Sumatra] hanno un frutto verde che chiamano durian, grande come un cocomero. All’interno ci son cinque soffici contenuti dalla forma di arancia oblunga e dalla consistenza di burro spesso.”)

L’odore pungente e penetrante lo rende odiato e disprezzato (al punto tale da essere esplicitamente vietato sulla metropolitana di Singapore, così come in altri luoghi) eppure c’è chi ne apprezza il sapore, paragonandolo a un raffinato formaggio. La popolazione locale, in Malesia, lo ha chiamato “il re dei frutti” per il suo aspetto imponente (può arrivare a pesare 3kg) e intimidante e per il carattere unico del suo sapore e il suo odore inconfondibile (non si tratta comunque del frutto esotico più grande, ad esempio il jackfruit – o giaca – può raggiungere dimensioni superiori)

Raramente in italiano viene tradotto come “durio”, dal nome dell’albero su cui cresce e che può raggiungere dimensioni considerevoli, con altezze di 25 metri di media e fino a 50 nei record (altra curiosità: l’albero viene impollinato dai pipistrelli anziché da uccelli o insetti, com’è più comune negli alberi da frutto).

A Singapore è meglio non portare durian nella metropolitana! :) – foto CC Wikipedia

Se vi trovate in Asia e in particolare in Malesia potreste provare ad assaggiare questo frutto strano. Ci sono anche numerosi dolci, torte, biscotti, persino gelati, e piatti preparati con esso. Il frutto di per sé è parte integrante della cultura locale di molte località ed è presente in aneddoti, scherzi, humor, giochi di parole. C’è persino un detto indonesiano simile al nostrano “avere le pigne in testa”, eccetto che nell’equivalente indonesiano implica cattiva sfortuna, non pazzia. L’Esplanade building di Singapore ha il tetto a forma di Durian (a detta di tutti i locali); la capitale indonesiana di Jakarta è chiamata talvolta “il grande Durian”. Gli sono stati attribuite proprietà medicinali ed afrodisiache (sorprendente, considerato l’odore).

Grossomodo, almeno il 50% degli occidentali che lo prova non lo gradisce, ma c’è una fetta di persone non abituate a questo gusto che provandolo due volte – misteriosamente – si affeziona al sapore. Il nostro amico Paolo Coluzzi giura di aver utilizzato un prodotto a base di durian da applicare sulla pastasciutta e ci assicura che è una ricetta interessante. Non abbiamo ancora avuto occasione di provarla, ci stiamo ancora pensando.

Chissà a voi che effetto farà!

PS – che non vi venga in mente di sbuffare o peggio fare anche un modesto e silenzioso ruttino dopo averlo mangiato se vi trovate al chiuso, o appesterete l’intero locale – tale è la potenza del durian – e potrebbe essere cosa non gradita a chi vi sta vicino, grazie :)

(Per approfondimenti, l’articolo sul Durian su Wikipedia in inglese è piuttosto completo e ricco di riferimenti.)

 

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One Response

  1. Simone Merati
    | Reply

    Io sono testimone di come provandolo due volte, per gusto acquisito, lo si adora :-) Lo mangio praticamente tutti i giorni quand’è stagione ed è delizioso!

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