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Malesia

Top 5 animali della Malesia

Cinque animali endemici della Malesia

Pochi lo sanno ma la Malesia è un paese unico per la sua fauna e flora. Nonostante le sue piccole dimensioni geografiche sono numerosi gli endemici animali della Malesia.

 

Le foreste e le boscaglie sono abitate da una grande varietà di vita animale. Tra i mammiferi della penisola figurano elefanti, tigri, gaur di Malacca (o seladang, imponenti bovini selvatici), rinoceronti di Sumatra, tapiri, cinghiali e molte specie di cervi, tra cui i pelandok, o traguli (piccoli ruminanti simili a cervi, noti anche come cervi topo). Anche coccodrilli, varani e cobra sono originari del paese, mentre le tartarughe verdi e le gigantesche tartarughe liuto nidificano lungo le spiagge della costa orientale. Tra i felini la pantera nera, il leopardo maculato e la tigre malese, l’animale nazionale della Malesia.

La vita animale nel Borneo è perfino più varia di quella della penisola. Oltre alle specie presenti anche su quest’ultima, la Malesia orientale è anche la dimora di oranghi, orsi malesi (noti anche come orsi del sole) e della straordinaria nasica – una scimmia arboricola di colore rossastro caratterizzata da un lungo naso.

Con questo articolo parliamo di cinque endemici animali della Malesia e incominciamo dal più popolare.

La tigre Malese

Tigre Malese

 

La tigre malese (Panthera tigris jacksoni) è limitata a nove stati della Malesia peninsulare.

Il suo colore e le strisce sono molto simili alla tigre indocinese, tuttavia, per dimensioni è più vicino alla tigre di Sumatra. I maschi pesano circa 120 kg, le femmine pesano fino a 100 kg, la lunghezza del corpo dei maschi arriva fino a 237 cm e le femmine fino a 200 cm.

Cacciano cervi, cinghiali e altri ungulati, attaccano persino orsi malesi e cuccioli di elefanti. Forse il tapiro nero è anche incluso nella dieta di questa sottospecie della tigre, ma tale preda è probabilmente molto rara. I maschi di solito occupano un’area fino a 100 km², su cui di solito coesistono fino a 6 femmine.

Minacciata dal bracconaggio e dalla deforestazione, la tigre malese rischia l’estinzione. La IUCN Red List la classifica come sottospecie in pericolo critico (Critically Endangered). Il governo malese sta istituendo numerose aree protette per salvaguardare gli ultimi 200 esemplari rimasti, ma tuttora oltre il 90% di essi vive in aree di foresta non protette.

Curiosità
  • La tigre malese è la più piccola delle sottospecie di tigre.
  • Possono correre a oltre 60 km orari per brevi distanze.
  • Hanno la saliva antisettica e pertanto leccano le ferite per disinfettarle.
  • Vedono sei volte meglio rispetto gli esseri umani.
  • Vivono per circa 25 anni, sia in cattività che in natura.
  • È noto che imitano il richiamo di altri animali per attirare con successo le loro prede.
  • Hanno 30 potenti denti in bocca, le zanne sono le più lunghe della famiglia.
  • Ogni tigre ha il suo set unico di strisce, in modo che possano essere distinti l’uno dall’altro.
  • La tigre malese ha un significato culturale, poiché la sua immagine è sullo stemma del paese. Inoltre, è il simbolo di Maybank, della banca malese, Proton l’azienda automobilistica malese e il logo delle unità dell’esercito.

L’ elefante del Borneo

Elefante del Borneo

 

L’elefante del Borneo, o elefante pigmeo del Borneo (Elephas maximus borneensis) è una delle sottospecie dell’elefante asiatico, diffusa nella parte settentrionale dell’omonima isola (in particolare nella zona occidentale dello stato di Sabah e nell’estremo nord del Kalimantan). Le origini di questo animale sono molto controverse, ci sono diverse teorie discordi a proposito.

Nel 2003, studi approfonditi sul DNA mitocondriale hanno fissato l’origine di questi animali dalla popolazione dagli estinti Elephas maximus sondaicus delle isole della Sonda. Isole scomparse nell’ultima era glaciale, circa 18.000 anni fa.

L’ isolamento portò gli elefanti del Borneo a ridurre sempre più la propria taglia corporea; questo comporta le maggiori dimensioni di orecchie e coda rispetto al corpo. Questi elefanti hanno inoltre zanne relativamente poco curve rispetto alle altre sottospecie.

Il loro carattere è straordinariamente docile e timido. Questa caratteristica fece sì che si ipotizzasse una loro discendenza da popolazioni domestiche di elefante asiatico, confortata da resoconti secondo i quali diversi esemplari della specie furono trasportati nel Borneo negli ultimi secoli.

Le popolazioni di questo animale sono state decimate dalla pressione demografica, che ha portato le popolazioni locali a distruggere gran parte del loro habitat per far posto a insediamenti e campi coltivati; la costruzione di strade, inoltre, intralcia le loro rotte migratorie.

Le vie di comunicazione restano comunque affidate nell’isola principalmente ai corsi d’acqua. La penuria di strade e ferrovie costituisce un grande vantaggio per la sopravvivenza dell’animale ma, data la particolare densità della giungla del Borneo, ne rende difficoltoso un censimento preciso. Secondo una stima del 2006, vi erano nell’isola tra i 1.100 e i 1.600 esemplari, ma non è specificato se tali esemplari fossero tutti Elephas maximus borneensis o comprendessero anche quelli asiatici.

In seguito al definitivo riconoscimento dell’elefante del Borneo come specie autoctona dell’isola, la salvaguardia di questo animale è stata posta come priorità assoluta.

Curiosità
  • Gli elefanti del Borneo sono i più piccoli della loro specie.
  • Il mosto è una strana follia che gli elefanti maschi asiatici possono subire ciclicamente. Durante questi periodi diventano molto pericolosi, attaccando qualsiasi cosa o persona che si avvicina a loro.
  • Il cervello degli elefanti pesa 5 kg ed è il più grande tra gli esseri terrestri. In esso l’area destinata alla memoria copre gran parte. Per questo motivo gli elefanti hanno una perfetta memoria.
  • Le orecchie degli elefanti sono organi grandi, altamente vascolarizzati che servono per termoregolare efficacemente.
  • Le femmine non hanno le zanne.
  • Per chiamarsi a distanza usano infrasuoni non udibili dall’essere umano.
  • Consumano circa 200 kg di foglie al giorno.
  • Possono bere fino a 15 litri d’ acqua in un colpo.
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