Storicamente, gli emigranti cinesi che giunsero a Penang, a quel tempo (dal finire del ‘700) colonia inglese, erano divisi tra loro in vari clan, perlopiù appartenenti a un unico ceppo etnolinguistico, quello hokkien (un dialetto cinese grosso modo simile a quello parlato anche su Taiwan). I principali clan hokkien che dominarono la storica comunità cinese di Penang sono stati Khoo, Yeoh, Lim, Tan e Cheah.
Il clan Cheah, dal Fujian a Penang
Ciascuno dei clan possedeva almeno un tempio ufficiale, che era al tempo stesso luogo di culto e venerazione di divinità della religione tradizionale cinese, nonché dei propri antenati. Il tempio di Seh Tek Tong è, appunto, il kongsi del clan Cheah. Come molti altri cinesi espatriati in Malesia nel corso dell’800, anche i Cheah, in quanto hokkien, provenivano dalle province meridionali della Cina, tra il Guangdong e il Fujian. Molti di questi si dispersero nel Sud Est Asiatico, in paesi come la Thailandia, l’Indonesia o appunto la Malesia; quest’ultima interessata dal fiorire di traffici commerciali con la corona britannica e altre nazionalità europee. Inizialmente i Cheah arrivarono nella parte costiera di Penang, presso l’attuale cittadina di Butterworth, ma gradualmente si spostarono sull’isola.
Oggi il tempio ha un grande cortile accedibile anche da Lebuh Pantai, ma storicamente l’ingresso principale era lungo Armenian Street, per passare nel quale occorreva camminare per uno stretto passaggio finemente decorato in stile cinese, tuttora esistente. Inizialmente, il nome del tempio era Sek Tong Seah, dal nome di un villaggio del distretto di Hai Teng nella provincia del Fujian, da cui gli emigranti provenivano.
Non si hanno date precise sulla costruzione originaria del tempio o sulla fondazione dell’associazione, ma gli storici hanno datato questa attorno al 1820, rendendo il Cheah kongsi tra i più vecchi dell’isola. La personalità collegata all’istituzione del tempio è ritenuta essere Cheah Yam, un esponente facoltoso del clan a quel tempo.
La natura dei templi cinesi, in particolare delle cosiddette “case di clan” non si concludeva con le funzionalità religiose, ma costituivano anche un luogo di incontro, di discussione di affari, di istruzione e molto altro. I membri di un clan di solito davano assistenza, vitto e alloggio ai nuovi arrivati, in cambio di lavoro, sottomissione o favori. Un po’ come una “gilda” medievale europea. Oppure veniva data assistenza ai più anziani e alle vedove.
La sala principale di preghiera è ubicata al piano superiore e dedita al culto delle divinità hokkien, nonché al culto degli antenati, com’è tipico in molte tradizioni cinesi. Il tempietto laterale a sinistra è dedicato a Ta Pek Kong e Tai Sai Yeah. Quello a destra a Hock Haw Kong. La sala più grande è dedicata a Khong Hui Seng Ong. Queste divinità, come molte altre nella religione tradizionale cinese, sono derivate da personaggi storici realmente esistiti, deificati o mitizzati, normalmente generali di eserciti, in questo caso appartenenti al medesimo clan.
Leave a Reply