Il Kongsi Khoo è una grande casa del clan cinese dei Khoo di George Town, caratterizzata da un’architettura molto ricca elaborata, segno della presenza dominante dei cinesi all’isola di Penang. Le “case dei clan” o clan halls in origine consistevano in edifici o complessi di più edifici organizzati, sostenuti e mantenuti da individui e famigli e facenti parte di un medesimo clan (i cinesi sono divisi per clan a seconda del loro cognome), in particolare tra quelli che si trovano in paesi lontani dalla Cina d’origine o che addirittura in Cina non sono nati o non hanno mai vissuto. (Naturalmente ci sono casi di omonima, nel caso del Khoo Kongsi i membri sono quelli originari dal villaggio di Sin Kang nella provincia Hokkien della Cina). Letteralmente il termine cinese “kongsi” significa “compagnia” o “sala di incontro”. Queste strutture svolgevano una serie di funzioni e di servizi, sia per le famiglie riunite nello stesso clan, sia per facilitare lo stringere di relazioni tra cinesi migranti, officiare alcune cerimonie civili e religiose, specialmente per quanto riguarda quelle connesse al culto degli antenati, ma anche per aiutare a intessere rapporti d’affari. La ricchezza e la struttura elaborata di un “kongsi” possono riflettere lo status di un particolare clan e il suo successo all’interno dell’economia locale, sicché l’edificio diventa anche un monumento di orgoglio che dà lustro all’intero clan.
Storia
Il kongsi della famiglia Khoo è il più grande e sontuoso di tutta la Malesia, nonché una delle attrazioni storiche di George Town stessa anche per il notevole livello di conservazione che presenta, con numerose case che lo circondano tutte di epoca pre bellica datate nell’800. La famiglia dei Khoo data l’orgine dei suoi rapporti di scambio nello stretto di Malacca a partire già dal 17° secolo. Insieme ai clan Cheah, Yeoh, Lim e Tan erano tra le cinque famiglie (Goh Tai Seh) che formavano la comunità Hokkien di Penang, che occupava, a partire dal 19° secolo, la parte inferiore di Beach Street di George Town, con le rispettive case a schiera che delimitavano il territorio all’interno di un quadrilatero. Si tratta di un tipo di insediamento tipico dell’urbanistica cinese, che mano a mano si sviluppò in un piccolo villaggio all’interno dell’enclave coloniale britannica. Il tempio che si trova al centro di questo risale al 1906, quando il clan Khoo era al culmine del suo successo – in realtà esisteva una struttura preesistente costruita tra il 1894 e il 1895, ma un incendio, probabilmente causato da un fulmine la distrusse (alcuni cinesi ritennero che fu un gesto divino, data la somiglianza della struttura col palazzo imperiale cinese). La struttura originaria era più grande, quella ricostruita nel 1902 e ultimata nel 1906 è più piccola. L’attuale tempio ha sala impreziosita da sculture e travi riccamente decorate da maestri artigiani provenienti direttamente dalla Cina. L’interno del villaggio che ospita il tempio, ha anche un teatro per l’opera cinese, che viene correntemente utilizzato, di solito durante il settimo mese lunare del calendario cinese, in occasione di alcune funzioni.
Il Kongsi oggi
Il tempio clan ha mantenuto il suo fascino del passato e il clan dei Khoo si è prodigato per mantenerlo in eccellente stato conservativo. Oltre al tempio , all’interno del villagio si trova l’edificio dell’associazione famigliare, un teatro tradizionale e le case a schiera appartenute (e che ancora oggi appartengono) ai membri del clan, tutte datate dalla fine del 19° secolo, raggruppate intorno alla piazza lastricata in granito.
Nella parte inferiore del tempio clan si trova una piccola galleria fotografica dove vengono illustrate le origini del clan e la sua storia, nonché offerte spiegazioni sui particolari del tempio e gli oggetti in esso contenuti.
I kongsi da lungo tempo hanno perso la loro funzione originaria, in quanto la società si è evoluta e modernizzata, e lo scopo che assolvevano nel passato si è spostato in altri luoghi e situazioni, probabilmente meno pittoresche di un villaggio tradizionale, ma più adatte ai tempi.
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