La moschea di Nagore è conosciuta localmente anche come “Santuario” di Nagore ed è un luogo di culto islamico situato ai margini della Little India di George Town, sull’isola di Penang.
È detta santuario dal fatto che prende il nome da Syed Shahul Hamid, una figura venerabile nel mondo musulmano indiano originario di Nagore, in India. L’edificio venne infatti costruito agli inizi dell’800 dai primi emigranti Indiani dall’India meridionale, che arrivarono nella nuova colonia inglese sullo Stretto di Malacca, fondata appena pochi decenni prima. La sua costruzione è contemporanea alla Moschea Keling situata non lontano. Anche se più piccola di questa, la sua architettura differisce significativamente e consiste in uno dei rari esempi di architettura musulmana sud-indiana in Malesia.
La moschea è rimasta pressoché intatta dalla sua fondazione, a cura di un gruppo di indiani appartenenti al gruppo dei “chola” (o detti anche chulia, dal nome della strada su cui tra l’altro l’edificio è posto). Questo gruppo etnico è originario della costa di Coromandel in India del sud. Arrivarono nell’isola come lavoratori, mercanti o imprestatori di danaro, attratti dai traffici propserosi avviati dagli inglesi che avevano impiantato la loro base sull’isola sul finire del ‘700.
Esiste un’altra moschea dal nome simile a Singapore e altri luoghi dell’Asia meridionale. L’edificio a George Town ha un discreto stato di conservazione e si presenta predominantemente di colore bianco, con alcuni dettagli in verde (benché in passato erano in blu) ed è caratterizzato da una facciata con portici. Sul lato sono presenti spazi normalmenti occupati da piccoli negozietti tra cui alcuni di oggettistica sacra musulmana. In passato è esistito anche un pozzo d’acqua sul lato dell’edificio lungo King Street (o Lebuh King), ma non è più esistente.
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