Brickfields è stato, sin dalla sua fondazione sul volgere del secolo XIX, un quartiere caratterizzato da ampia presenza indiana, dovuta all’afflusso di migranti dalle altre colonie inglesi d’India e Ceyloon (Sri Lanka) verso la Malesia, in cerca di fortuna nella fiorente industria dello stagno e nello svilupparsi di Kuala Lumpur, con i relativi commerci e industria edilizia.
Kuala Lumpur all’epoca era amministrata dagli inglesi, ma la comunità cinese, arroccata nei pressi di Petaling Street, svolgeva un ruolo primario nella gestione della città, con i suoi “kapitan cina” a capo della comunità. In particolare alcuni di questi designarono l’area di Brickfields per la manifattura di mattoni con cui migliorare la qualità dei materiali edilizi impiegati nel centro, afflitto da inondazioni e qualche incendio. A lavorare nell’indotto del mattone e in seguito ai magazzini della vecchia stazione di Kuala Lumpur furono soprattutto gli indiani. Non mancò tuttavia nel quartiere designato in epoca contemporanea come “Little India” una presenza cinese, di cui questo tempio è ancora traccia.
Benché dedicato alla religione tradizionale folklorica cinese (affine all’induismo se si considera la molteplicità di divinità, un complesso pantheon e storie mitologiche), singolarità del luogo è il fatto che alcuni cinesi qui pregano anche divinità induiste.
Leave a Reply